alcuni multivitaminici che consiglio qui sotto: Per
chi trovasse difficoltà a reperire uno dei prodotti consiglio
di stampare l' immagine e portarla al farmacista o telefonare alla ditta
per sapere dove reperirli.
Gli
ingredienti:
Quattro uova grandi (del supermercato
e mai da allevamenti rurali) da 70 gr. o 5 uova medie da 60 gr.
Un litro di latte parzialmente scremato
a lunga conservazione
250 grammi di pane grattugiato
da 5 a 10 grammi di un multivitaminico
20 grammi di
zucchero a velo (per
migliorare il sapore del multivitaminico)
4 grammi
di sali minerali
Le uova le facciamo sode con bollitura di 10 minuti.
Una volta sbucciate useremo i quattro bianchi e solo due rossi durante
i periodi di riposo. Con anche gli altri due rossi durante le cove.
Del latte recuperiamo la parte solida (caseina e lattoalbumina). Mettiamo
a bollire il latte e nel frattempo prepariamo in un bicchiere quattro
cucchiaia (ml.75) d’aceto di mele (acidità 5- 6%) che verseremo
sul latte nel momento in cui questo raggiunge i 100 gradi, cioè
quando il bollore lo porta a salire nel pentolino e sta per fuoriuscire.
Vedremo immediatamente raddensare la parte solida, aspettiamo il secondo
bollore e quindi versiamo il tutto in un colino, sciacquiamo il prodotto,
lo pressiamo per fare fuoriuscire il più possibile l’acqua,
ed avremo quello che ci serve. Con questo sistema eliminiamo il "lattosio"
il quale rimane nella parte liquida che buttiamo. Per asciugare
bene il prodotto lo si può mettere in un canovaccio e strizzarlo
bene.Peso ricavato da un litro circa 120-130 gr.
Sconsiglio di usare latte in polvere proprio per il fatto che contiene
"lattosio", quindi molto pericoloso per l'intestino del cardellino.
Sconsiglio anche l'acquisto di prodotti a base di caseina, perchè
non sappiamo con quale processo industriale è prodotta.
I 250 grammi di pane grattugiato (anche un pò meno se le uova
sono piccole) devono essere possibilmente in confezioni sigillate, perché
è meglio non fidarsi di lavorazioni improvvisate o artigianali,
magari fatte con scarti di pane vecchio.
Per il multivitaminico usare 5 gr. nei periodi di riposo e raddoppiare
durante le cove (se si usa il Multivit).
I sali minerali vanno aggiunti nella misura di 3-4 gr.(se si usa
il Picalmix).
Il tutto va messo nel tritatutto e amalgamato uniformemente. Si ricava
un pastoncino morbido ed appetito quasi subito da tutti gli uccelli.
Tenere in frigo e consumare in 4 - 5 giorni. Unica controindicazione:
va somministrato due volte al giorno, e la sera buttati gli avanzi per
evitare che durante la notte si deteriori specie in ambiente umido.
Volendo si possono preparare tante piccole confezioni da tenere
nel congelatore. Tirare fuori dal congelatore la sera prima, il necessario
per il giorno dopo.
Per
gli amanti della chimica vedere “i fabbisogni”.
Per
quanto riguarda l'uso dei pastoncini del
commercio, riprendo quanto scritto in un articolo sull'alimentazione
sulla rivista Italia Ornitologica di Marzo 2010 a pagina 42, nelle conclusioni:
"da recentissime analisi di tre campioni di pastoncini prelevati
dal mercato e provenienti da confezioni appena aperte si
sono evidenziati mediamente livelli sostenuti di contaminazione dovuta
a muffa, lieviti e batteri che, anche se rientranti appena nei
parametri di legge, rappresentano un potenziale rischio per il moltiplicarsi
di micotossine a causa della miscelazione con semi germinati".
un misto
semi di base potrebbe essere il seguente:scagliola(250gr.)
perilla(200gr.) lattuga(100gr.) cicoria(100gr.) sesamo(100gr.) lino(50gr.)
girasole nano(100gr.) niger(50gr.) canapuccia(50gr) .
Però
va somministrato in maniera che venga consumato quasi tutto in giornata.
Se invece, si mette a libera disposizione è ovvio che i cardellini
mangeranno solo alcuni semi (niger, canapa, girasole) trascurando altri.
Di conseguenza, nel tempo, lo squilibrio alimentare aprirà la porta
a qualche malessere, prima, e malattia dopo.
E'
per questo motivo che consiglio di mettere a libera disposizione scagliola
e perilla. Mentre per quanto riguarda gli altri semi la omministrazione
deve essere in dosi misurate. Il punto di forza dell'alimentazione
è il pastoncino.
L’IMPORTANZA
DEI SEMI Continuano ad arrivarmi e-mail circa l’alimentazione da
dare ai cardellini. E’ chiaro che non mi è possibile dare
una risposta esauriente perché molti sono i fattori in gioco.
Allora ho pensato di scrivere quanto segue.
Parlare dei semi nell’alimentazione del cardellino è un po’
come raccontare una storia infinita. Ogni allevatore ha le sue convinzioni
e molto dipende dall’ambiente in cui si alleva. Però in linea
di massima si può partire da alcuni punti fermi.
1) Controllo dell’addome.
Innanzi tutto è importante tenere presente che quanto più
il volume dell’addome di un cardellino è dilatato, più
ci indica che l’apparato intestinale è ingombro da alimenti
di lenta digestione. Più la digestione si rallenta e più
facilmente s’instaurano processi fermentativi e infiammatori. Gli
abitanti abituali: flora e fauna batterica e protozoica hanno la possibilità
di riprodursi oltremodo e determinare una malattia.
Quindi, regola numero uno: il volume dell’apparato intestinale deve
essere minimo. Giusto per avere una specie di riferimento, la distanza
fra la punta della carena e la cloaca deve essere contenuta fra gli 8
e i 12 millimetri. Con una certa depressione rispetto al livello della
carena di 3 – 5 millimetri.
Il tutto a fine muta ricoperto da un velo di grasso.
2) L’età del soggetto.
E’ evidente che l’apparato digestivo di un cardellino appena
separato dai genitori va trattato diversamente rispetto a quello di un
adulto. Ci troviamo di fronte ad un organismo in crescita e fin tanto
che non ultima la muta, è da considerare un “bambino”.
Quindi, come per un bambino sono necessari tranquillità, riposo,
alimentazione leggera, sana, nutriente, digeribile, proteica, vitaminizzata,
ecc…, così bisogna trattare i novelli.
Per quanto attiene alla tranquillità, è necessario isolare
i soggetti nervosi e litigiosi dal resto del gruppo in voliera. Mettere
a disposizione anti-stress come spighe di panico, rami di cicoria selvatica
con infiorescenza (ma senza foglie) ecc..dove i novelli si divertiranno
a becchettare più per svago che non per alimentazione.
3) I semi.
L’errore che si deve evitare di commettere, è quello di mettere
a libera disposizione un misto semi o del commercio o da noi confezionato.
Questa pratica potrebbe andare bene per gli adulti ma non per i novelli.
Il novello mangerà per golosità i semi più grassi
e gradevoli compromettendo lo sviluppo di un sano apparato intestinale,
oltre a radicare cattive abitudini alimentari.
4) Semi buoni e semi cattivi.
In linea di principio non esistono semi buoni e semi cattivi, di sicuro
sono tutti buoni quelli appena raccolti dell’annata. Man mano che
passa il tempo tutto si modifica. Se l’ambiente dov’è
conservato il seme è umido si svilupperanno delle muffe. Se l’ambiente
è troppo caldo e secco, il seme diventerà un sasso indigesto.
Senza parlare poi dei fattori antinutrizionali intrinseci ed estrinseci.
Intrinseci: ad esempio nel grano si rinvengono fattori ad azione antimilasica
con conseguenti danni al pancreas. Nelle crucifere (colza, ravizzone,
rapa) sono presenti isotiocianati, sinapina, acido erucico, sostanze queste
anti tiroidee.
Estrinseci: sostanze estranee al seme che lo contaminano. Ad esempio insetticidi,
fungicidi, polveri inorganiche tossiche. Senza parlare delle aflatossine
e micotossine che si sviluppano durante lo stoccaggio dei semi. L’organo
maggiormente danneggiato è il fegato e l’apparato riproduttore
(sterilità). Più il soggetto è giovane e più
i danni sono maggiori.
5) Conclusione.
Abbiamo separato i novelli dai genitori. Durante l’allevamento erano
stati alimentati con semi germinati, vermi, pastoncino all’uovo,
integratori vari ( multivitaminici), misto semi secchi, ecc..
Analizziamo questi ingredienti:
a) Vermi: la parte più importante di questo
alimento è, non tanto l’aspetto proteico, ma la quantità
di quella piccola porzione di grasso che contiene (colesterolo cattivo).
Infatti è identica a quella necessaria nella prima settimana di
vita del pulcino per un sano sviluppo del cervello e del sistema nervoso.
Quindi non più necessari per i nostri novelli ormai svezzati.
b) Semi ammollati/germinati: nella misura di non
più di due grammi a testa.
I più indicati sono il niger e la lattuga chiara. Ancora utili
per un mese circa. Conviene darli nel tardi pomeriggio in modo da essere
sicuri che dalla mattina hanno mangiato altro.
c) pastoncino all’uovo: da dare fine a muta
ultimata nella misura di due grammi a testa.
Possibilmente realizzato con prodotti cotti (integrato con vitamine e
sali minerali) e non con prodotto secco del commercio impastato con uovo
sodo.
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