ALLEVIAMO IL CARDELLINO

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....Mi presento..............

Da circa trenta anni allevo solo cardellini. Certo è triste pensare che in un futuro esisteranno solo nelle gabbie, ma almeno esisteranno.

E’ inutile farsi illusione il mondo è popolato da miliardi d’esseri umani, molti dei quali fanno la fame;  è quindi inevitabile che continueremo a strappare la Natura  agli animali per sfamarci.

Questo sito vuole essere un piccolo bigliettino da visita del sottoscritto. Se dovessi raccontare tutte le esperienze vissute in oltre 50 anni risulterei noioso.

Mi chiamo Francesco Monopoli (per gli amici Franco), facevo il Capo Stazione in Ferrovia a Vasto (CH) (oggi, dopo 37 anni di lavoro sono in pensione). Grazie al mio lavoro ho avuto modo di girare buona parte dell’Italia e assaporare dal mare alla montagna tutti gli ambienti in cui vivono i nostri uccelli, imparare a riconoscere come comunicano, cosa si dicono, come vivono, come ci considerano. Si! Come ci considerano! Abbiamo gli occhi davanti, (e non lateralmente), quindi siamo dei  mostruosi predatori.

Da ragazzo abitavo in campagna con la mia famiglia. Un nostro vicino di casa era autorizzato alla cattura degli uccelli. Io passavo ore a guardare quelle povere bestiole impaurite e ammassate in gabbioni fatiscenti. Avevo 4 anni quando mi regalò il mio primo cardellino.

Visse 11 anni, alimentato a sola “canaria” (così chiamavano a quei tempi la scagliola). Unica integrazione qualche foglia di dente di leone e i semi di pomodoro che mia madre recuperava  mentre faceva le conserve di pelati e metteva ad essiccare al sole.

Verso i miei 12 anni, sono arrivati i primi canarini oltre a tutti gli indigeni. Negli anni seguenti ho allevato di tutto dal merlo al pettirosso, dal cardinalino del Venezuela al Gould, dal fringuello alla cinciallegra, ma il cardellino è stato sempre il principe.

Nella maggior parte dei casi usavo il cardellino per fare ibridi.  Aveva poca importanza se si riproducevano in purezza in gabbia perchè a quei tempi procurarsi dei cardellini era facilissimo: bastava andare nella bellissima villa comunale , e alzare lo sguardo, quasi ogni pianta custodiva un nido. Prendere i piccoli e farli svezzare da una balia era semplicissimo. ..............................erano altri tempi !

Purtroppo oggi in quella villa c’è solo silenzio. Inutile chiedersi il perché, le campagne sono tutte avvelenate da antiparassitari, disserbanti, veleni per lumache ed altro.

Quindi mettiamoci d'impegno e alleviamoli seriamente, e quei pochi ancora in natura lasciamoli tranquilli (oltretutto, oggi,è severamente vietato dalla legge).

CANTO CARDELLINO

e-mail. . .francomonopoli-@libero.it

telefono 339.8107322



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